Il controllo dell’equilibrio è garantito da un complesso sistema nel quale informazioni derivanti dall’ambiente esterno e dal nostro stesso corpo vengono sottoposte ad una complessa elaborazione al fine di garantire una serie di risposte indispensabili per il mantenimento dell’equilibrio in condizioni sia statiche (in assenza di movimento) sia dinamiche (durante il movimento).
La corretta sensazione di equilibrio in condizioni statiche e dinamiche dipende fondamentalmente dalle informazioni provenienti dai sistemi vestibolare, visivo e propriocettivo. Il ruolo preponderante nel mantenimento dell’equilibrio è svolto in particolare dal sistema vestibolare e pertanto un danno a carico dell’apparato vestibolare periferico o centrale determinerà la comparsa di vertigine e disequilibrio, sintomi associati generalmente a nausea, vomito, sudorazione, pallore, sbadigli, ipersalivazione e disturbi intestinali.
La vertigine è un sintomo caratterizzato da una illusoria sensazione di movimento. Viene definita oggettiva quando il paziente “vede” girare, ruotare o comunque muovere l’ambiente circostante, soggettiva quando invece è il paziente ad avere la sensazione di girare o comunque di muoversi rispetto all’ambiente.
Il disequilibrio è un sintomo caratterizzato dalla alterata percezione della stabilità del corpo nello spazio. Il paziente riferisce in tal caso difficoltà di mantenere l’equilibrio soprattutto durante il movimento, al buio o quando cammina su superfici sconnesse e necessita spesso di sorreggersi a tutto ciò che si trova nelle sue vicinanze.
Patologie a carico dell’apparato vestibolare possono evolvere verso un vero e proprio disturbo cognitivo, caratterizzato, ad es., dalla difficoltà di ricordare luoghi già conosciuti, di mantenere l’attenzione necessaria quando si svolgono due compiti contemporaneamente, dal percepire il corretto scorrere del tempo, dalla difficoltà di svolgere semplici operazioni aritmetiche.
Tra le cause periferiche che possono determinare la comparsa di vertigine si ricorda la labirintite, neurite vestibolare, malattia di Menière, fistola labirintica, vertigine parossistica posizionale benigna, ictus labirintico; tra le cause centrali invece l’emicrania, lesioni vascolari, insufficienza vertebro-basilare, malattie degenerative, neoplasie).
Il soggetto che lamenta vertigini deve sottoporsi il più rapidamente possibile ad una serie di esami audio-vestibolari mirati alla ricerca di una eventuale patologia a carico delle strutture vestibolari periferiche e/o centrali poiché è noto tra l’altro che il paziente con disturbi dell’equilibrio ha un rischio doppio, rispetto alla popolazione generale, di andare incontro ad ictus o infarto entro un anno. Per formulare una diagnosi precisa a tali esami si assoceranno eventualmente altre indagini cliniche e/o strumentali (ad es. visita neurologica, oculistica, Risonanza Magnetica Nucleare, ecc.).
La precocità della diagnosi è fondamentale non solo per escludere patologie più importanti ma anche e soprattutto per iniziare prima possibile un idoneo trattamento. Solo dopo una corretta diagnosi che escluda un trattamento chirurgico, sarà possibile sottoporre il paziente alla idonea terapia farmacologica e soprattutto riabilitativa e/o rieducativa, fondamentale quest’ultima per il completo recupero delle competenze posturali del paziente.
Le proposte terapeutiche
Specialità farmaceutiche:
Enzaver - Cinnarizina 20 mg/Dimenidrinato 40 mg - 20 compresse
Averbet - Betaistina dicloridrato - 8mg 16mg 24mg compresse in blister PVC/PVDC/AL
Disipal - Orfenadrina cloridrato - 50mg compresse rivestite con film in blister PVC/PVDC/AL
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